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Castello di Scaldasole

Il complesso monumentale di Scaldasole comprende un castello e un ricetto, tipologia edilizia pressoché unica in Lombardia, sebbene comune nel vicino Piemonte. Nel corso dei secoli, ha subito diverse modifiche dovute ai vari feudatari e proprietari che si sono succeduti nella sua gestione. Le prime fortificazioni a Scaldasole risalgono probabilmente ai secoli XII e XIII, ma il castello fu ampiamente ricostruito durante il periodo visconteo, soprattutto dalla famiglia Folperti tra il Trecento e il Quattrocento. Questa ricostruzione incorporò alcune delle antiche strutture, tra cui la maestosa torre visibile dalla corte.

Nel 1404, Ardengo Folperti, un alto dignitario visconteo di nobili origini pavesi, fece erigere il ricetto, assegnandogli il ruolo di piazza d’arme e rifugio popolare, mentre il castello diventò la residenza signorile. Nella seconda metà del secolo, i marchesi Malaspina arricchirono l’edificio con un portico e una loggia, contribuendo al suo massimo splendore. Il cardinale Tolomeo Gallio (1527-1607) vi realizzò un sontuoso giardino (di cui oggi rimangono solo due magnolie), scuderie ben conservate vicino all’ingresso nord e una cappella oratorio.Gli eredi del cardinale, i Gallio Trivulzio duchi d’Alvito, mantennero il castello fino al 1799, quando fu ceduto a Carlo Brielli, il quale, a sua volta, lo assegnò in investitura perpetua al nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco. Tra gli ambienti di interesse vi sono la Camera Longa, risalente al Quattrocento e utilizzata per l’amministrazione della giurisdizione feudale, una sala da ballo in stile Luigi Filippo affrescata nel 1846, una biblioteca con volumi di storia pavese e lombarda, la Camera degli orologi e la Camera Turchina.